The tower has a height of 74 meters (243 feet). Upon entering the tower you come to a statue of Victor Emanuele II. A circular, internal, ramp enables you to reach the top of the tower. As you walk up the ramp murals depicting various battle scenes can be seen (see below for details, in Italian, of the murals).
Photos: two murals, Daniela is dwarfed inside the tower
Explanation, in Italian, of the scenes depicted on the murals:
La torre di San Martino della Battaglia è un monumento visitabile in tutta la sua altezza tramite una rampa interna circolare che sale di piano in piano mostrando alle pareti affreschi di celebri battaglie: al primo piano il pittore Veronese De Stefani immortala la vittoriosa battaglia di Goito del 30 maggio 1848 quando al grido : "a me le guardie per l’onore di casa Savoia" il Duca Vittorio Emanuele incita la carica dei granatieri di Sardegna; in quell’occasione il Duca rimarrà ferito.
Nel successivo piano un affresco del pittore Bressanin evidenzia il combattimento del 27 giugno 1849 a Venezia , al forte Sant’Antonio, dove trovò la morte il colonnello Cesare Rosaroll dell’esercito napoletano.
La guerra di Crimea è l’argomento del terzo affresco; è il 16 agosto del 1856 e l’esercito piemontese al comando del generale Alfonso La Marmora vince la battaglia contro i Russi sulle sponde del fiume Cernaia. La mano è quella del pittore Di Stefani.
Il quarto affresco è dedicato dal pittore Raffaele Pontremoli all’ultimo vittorioso assalto al colle di San Martino avvenuto il 24 giugno 1859, dopo un temporale e nel quadro, in primo piano sono ritratti il re Vittorio Emanuele II, il generale Mollard e il maggiore Thaon de Revel.
Nel quinto affresco: il pittore Vizzotto ritrae la campagna garibaldina dei mille del 19 settembre 1860 nei pressi di Capua dove vi fu un combattimento tra garibaldini e truppe del re di Napoli Francesco II di Borbone.
L’episodio del 24 giugno 1866 della terza guerra di indipendenza e relativo alla battaglia di Custoza è dipinto dal pittore Pontremoli nel penultimo affresco e compare il principe Umberto di Savoia che presso Villafranca, dopo aver formato un quadrato del quarto battaglione del quarantanovesimo fanteria resiste alla carica della cavalleria austriaca.
Nel settimo e ultimo affresco il pittore Vizzotto ritrae la campagna per la presa di Roma del 20 settembre 1870 quando fu dato l’assalto alle mura di Roma da parte delle truppe del regio esercito italiano al comando del generale Raffaele Cadorna.
Viene dipinto l’episodio della morte del maggiore Pagliari presso la Porta Pia dove viene aperta la famosa breccia che, dando Roma all’Italia, coronerà l'opera del Risorgimento italiano.
Nel successivo piano un affresco del pittore Bressanin evidenzia il combattimento del 27 giugno 1849 a Venezia , al forte Sant’Antonio, dove trovò la morte il colonnello Cesare Rosaroll dell’esercito napoletano.
La guerra di Crimea è l’argomento del terzo affresco; è il 16 agosto del 1856 e l’esercito piemontese al comando del generale Alfonso La Marmora vince la battaglia contro i Russi sulle sponde del fiume Cernaia. La mano è quella del pittore Di Stefani.
Il quarto affresco è dedicato dal pittore Raffaele Pontremoli all’ultimo vittorioso assalto al colle di San Martino avvenuto il 24 giugno 1859, dopo un temporale e nel quadro, in primo piano sono ritratti il re Vittorio Emanuele II, il generale Mollard e il maggiore Thaon de Revel.
Nel quinto affresco: il pittore Vizzotto ritrae la campagna garibaldina dei mille del 19 settembre 1860 nei pressi di Capua dove vi fu un combattimento tra garibaldini e truppe del re di Napoli Francesco II di Borbone.
L’episodio del 24 giugno 1866 della terza guerra di indipendenza e relativo alla battaglia di Custoza è dipinto dal pittore Pontremoli nel penultimo affresco e compare il principe Umberto di Savoia che presso Villafranca, dopo aver formato un quadrato del quarto battaglione del quarantanovesimo fanteria resiste alla carica della cavalleria austriaca.
Nel settimo e ultimo affresco il pittore Vizzotto ritrae la campagna per la presa di Roma del 20 settembre 1870 quando fu dato l’assalto alle mura di Roma da parte delle truppe del regio esercito italiano al comando del generale Raffaele Cadorna.
Viene dipinto l’episodio della morte del maggiore Pagliari presso la Porta Pia dove viene aperta la famosa breccia che, dando Roma all’Italia, coronerà l'opera del Risorgimento italiano.
blog e bello
ReplyDeleteFBMS: Grazie!
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