The famous Vigorelli track, also known as the home of Masi, may be finding a new life.
Here is a short translation of the key points of the article that appeared in Gazzetta dello Sport (full article in Italian follows):
A new, covered, Vigorelli has been proposed which will cost 50 million Euro and 3 years to build. It will re-launch track racing but will also have the capability of hosting other sports such as basketball, tennis, boxing, hockey, and concerts. The proposal for a sports palace was presented to the mayor of Milano in July and has been shrouded in silence and mystery since then.
The first objective is not to change the exterior. The second is to install a bubble roof. A new track will be installed of 250 meters in length in order to comply with World Championship regulations; when the Vigorelli was built in 1935 it was 397.57 meters in length with 45 degrees banks in the corners (84 records were established on this track).
For track venues the capacity will be 10,000 spectators.
Photos: old Vigorelli photos (the crowds!); Vigorelli poster; concerts wouldn't be anything new
(21 dicembre, 2007) Gazzetta dello Sport
VIGORELLI Ecco il progetto per rilanciarlo
L' impianto intitolato a Maspes verrebbe coperto per diventare un vero palazzetto dello sport. Costo 50 milioni di euro, tre anni di lavori
Un nuovo Vigorelli, sempre intitolato ad Antonio Maspes, ma interamente coperto, per rilanciare il ciclismo su pista e anche altri sport: basket, pallavolo, tennis, boxe, hockey su ghiaccio. E' questo l' ambizioso e dettagliato progetto presentato al Comune di Milano da «Milano Sport», la società che gestisce 34 impianti sportivi in città. Realizzato nei minimi particolari, a cura dello studio dell' architetto Lucio Zanfi, il progetto è arrivato a fine luglio al sindaco Letizia Moratti, e in settembre alla direzione generale del Comune, all' assessore allo Sport Giovanni Terzi, all' assessore ai lavori pubblici Bruno Simini, e all' assessore allo sviluppo del territorio, Carlo Masseroli. TRASFORMAZIONE Dopo mesi di silenzi e misteri, siamo in grado di rivelare alcuni particolari che possono aiutare a capire come potrebbe essere rilanciato il vecchio Vigorelli, e di conseguenza il ciclismo su pista e molte altre discipline sportive a Milano. Il primo obiettivo è quello di non modificare esternamente la facciata di un impianto sportivo che appartiene alla storia della città e di tutto lo sport italiano. In una zona sempre più centrale, il nuovo Vigorelli si trasformerebbe in un vero e proprio Palazzetto dello Sport in grado di ospitare manifestazioni sportive tutto l' anno. La copertura dell' impianto avverrebbe attraverso una «bolla» traslucida e la chiusura con una vetrata nel rispetto della struttura esterna. All' interno, invece, verrebbe costruita una nuova pista di ciclismo lunga 250 metri che occuperebbe il piano dell' attuale parterre, abbassato di circa 5 metri. In questo modo è possibile trasformare in una tribuna lo spazio ora occupato dalla pista, inserire gli «sky box» e sopra al loro tetto realizzare una seconda tribuna più alta. CONCERTI La capienza del Palazzetto è variabile in base al tipo di impiego. Gli spettatori per il ciclismo sarebbero 10.000, mentre gli sky box sarebbero 24+24 da 22 metri quadri ciascuno. Ma la vera novità è la multifunzionalità dell' impianto con la pista del ciclismo che si abbassa, per favorire la salita al suo posto del campo per gli altri sport. E su questa pedana si potrebbero tenere riunioni e concerti, per sfruttare al massimo l' impianto nel quale sono previsti anche bar e ristoranti. COSTI In base a una prima stima del progetto, suddiviso in varie categorie di opere, il costo finale della riqualificazione del Vigorelli potrebbe arrivare a 50 milioni di euro, con 3 anni di lavoro. E chiaramente dovrebbe essere un gruppo di privati ad accollarsi le spese, con l' aiuto degli sponsor che continuerebbero poi a garantire la vita e la manutenzione del nuovo Palazzetto. A questo punto, quindi, è legittimo chiedersi perché questo progetto, apparentemente perfetto, sia rimasto così a lungo nei vari uffici del Comune, visto che la sua realizzazione non danneggerebbe nessuno. Anzi, se andasse in porto, potrebbe finalmente rivivere il vecchio Vigorelli, permettendo ai milanesi, e non solo a loro, di assistere più comodamente a un numero sempre maggiore di eventi sportivi. * * * 250 I metri dell' anello La nuova pista in legno sarà lunga 250 metri, misura regolamentare per ospitare i Mondiali. L' anello attuale del Vigorelli, inaugurato il 24 marzo 1935, è di 397,57 metri; 45 l' inclinazione massima delle curve. Vi sono stati realizzati 84 record
Cerruti Alberto
Additional comments published 22 December 2007 in the Gazzetta dello Sport:
«Sì, il Vigorelli può rinascere»
Fiorenzo Magni: "Un bellissimo progetto, sono pronto a fare una petizione al sindaco e alla Regione per spingerlo". Gaiardoni: "Non ci credevo piu' . Quando ci
«È proprio una bella notizia di Natale. Per me il Vigorelli è stata una casa, e ora questo progetto per rilanciarlo mi fa così felice, sono così entusiasta... Se serve per ridargli un futuro, sono pronto a fare una petizione al sindaco Moratti e al presidente della Regione, Formigoni». Parole del grande Fiorenzo Magni, dopo l' anteprima della Gazzetta dello Sport sul nuovo piano per riportare in vita lo storico impianto milanese, intitolato ad Antonio Maspes. PISTA DA 250 Il progetto, presentato al Comune da «Milano Sport», la società che gestisce 34 impianti sportivi in città, è stato realizzato dallo studio dell' architetto Lucio Zanfi ed è da luglio all' esame del sindaco. Il «Vigo» diventerebbe una struttura per ciclismo, basket, sport del ghiaccio, pallavolo, boxe, ma anche per meeting e congressi. La pista attuale di 397 metri verrebbe sostituita con una regolamentare da 250, per poter ospitare i Mondiali. Sante Gaiardoni, due volte olimpionico a Roma 1960 e storico rivale di Antonio Maspes, aggiunge: «E' da 6 anni che lotto per il Vigorelli. L' anno scorso mi sono anche candidato sindaco per far ricredere la gente su questo impianto, lo volevano addirittura buttare giù per fare parcheggi. Ci passo davanti tutti i giorni. Lunedì ero al Bar Vigo e, come sempre, mi è scesa una lacrima a vederlo così in disarmo. Sapere che c' è questo nuovo progetto mi dà forza. Non ci credevo più. Sono pronto a mettermi a disposizione per insegnare il ciclismo ai bambini: è importante che, oltre alla pista, ci sia un anello per i giovani. Dipende tutto dal sindaco: se darà l' okay, poi gli sponsor arriveranno da soli, una struttura multifunzione è molto interessante da gestire. Speriamo davvero di farcela, anche Maspes ne sarebbe contento». FAVOREVOLI E CRITICI «Coprire il Vigorelli? Magari, si risolverebbe una cosa pazzesca, e cioè che l' Italia non ha un velodromo - afferma Gianni Bugno -. Così com' è, non ha più senso di esistere, anche se poi, quando si fa un impianto polifunzionale, gli altri sport avrebbero più spazio del ciclismo». Beppe Saronni, che con la Scuola Fausto Coppi è cresciuto nel Vigorelli, dice: «Spero che questo sia un progetto reale e realizzabile. La pista lunga non è più attuale. Quella del "Vigo" non è la collocazione ideale per un velodromo per i problemi di viabilità, comunque ben venga tutto quello che porta ad avere una pista coperta». Solo Francesco Moser, che al Vigorelli il 3 ottobre 1986 con 49,802 stabilì il record dell' ora a livello del mare, è drastico: «Monumento storico di cosa? E' cemento vecchio. Se lo buttano giù, fanno prima. Potrebbero fare una struttura migliore, con parcheggi sotterranei e magari con un tetto più resistente di quello del vecchio Palasport». * * * COME SARA' Impianto polivalente Ci sarà la copertura Appare così il Vigorelli nel progetto dell' architetto Zanfi. L' impianto milanese di via Arona sarà coperto con un tetto trasparente. All' interno, la pista attuale di 397 metri sarà sostituita da ulteriori tribune, mentre verrà costruito un anello regolamentare di 250 metri. La modularità dell' impianto consentirà di alternare diversi «campi»: dal ciclismo al basket, dalla pallavolo agli sport del ghiaccio, fino ai concerti. Il costo dei lavori (3 anni) oscilla sui 50 milioni di euro
Ghisalberti Claudio, Gialanella Luca